Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 6 giugno 2007 Il successo del tema “capitale umano – capitale sociale” del recente Festival Economia ha confermato l’importanza dell’investimento nella formazione delle persone ai fini dello sviluppo di un territorio. Per quanto riguarda l’educazione ambientale e la formazione allo sviluppo sostenibile, argomenti di rilevante attualità anche alla luce dei cambiamenti climatici in corso che impongono comportamenti più virtuosi da parte dei cittadini e delle istituzioni, il Trentino ha sempre svolto un ruolo di primo piano a livello nazionale. Basti pensare che già nel 1986, per opera dell’Agenzia del Lavoro su impulso della Provincia, prendeva il via l’attività di educazione ambientale, confermata nel tempo anche attraverso alcuni passaggi legislativi. Come ad esempio la legge provinciale n. 32/1990 istitutiva del Servizio Ripristino e Valorizzazione ambientale e la legge provinciale n. 3/1999 istitutiva dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente, alla quale veniva affidato il coordinamento e l’organizzazione dei progetti di formazione e informazione sull’educazione ambientale. Nel 2001 veniva infine istituita la Rete provinciale di educazione ambientale per lo sviluppo sostenibile, facente capo al Sistema Informazione e Qualità Ambientale (SIQA) dell’APPA, con la conseguente apertura nel corso degli anni successivi di 11 Laboratori territoriali e di alcuni Centri di esperienza, aventi lo scopo di diffondere l’informazione e la promozione ambientale a tutti i soggetti, pubblici e privati, circa gli obiettivi del Piano provinciale per lo sviluppo sostenibile. Attualmente la Rete è composta da una trentina di consulenti, diversi dei quali operano ormai da molti anni, ma la cui condizione professionale e contrattuale non è certo – per usare un eufemismo – “ottimale”. E’ scontato che un’attività come quella citata, che incide sulle conoscenze e le competenze delle persone, degli enti e delle aziende dovrebbe avvenire in un contesto professionale solido ed in un contesto evolutivo che sappia garantire continuità e qualità al servizio pubblico (poiché di questo si tratta!) erogato dagli operatori della Rete. E’ invece ormai abbastanza chiaro che, anche a causa del progressivo taglio di risorse avvenuto nel corso degli ultimi anni, la Rete non è sufficientemente conosciuta a livello provinciale e locale e non è in grado di garantire – pur tra gli innumerevoli e pregevoli interventi su tutto il territorio – il completo raggiungimento degli obiettivi che le sono stati fissati. In particolare, preoccupa molti cittadini, amministratori locali e provinciali e naturalmente gli stessi operatori, la carenza di adeguate informazioni circa la funzione, le attività e le potenzialità della Rete e dei suoi collaboratori nonché, come già richiamato, un contesto contrattuale in grado di offrire maggiori garanzie di continuità e qualità agli operatori attualmente impegnati. Tutto ciò premesso il Consiglio impegna la Giunta provinciale 1. a rilanciare il ruolo e la presenza sull’intero territorio della Rete provinciale per l’educazione ambientale e lo sviluppo sostenibile, con i suoi Laboratori territoriali ed i Centri di esperienza, anche con un aumento dei finanziamenti inseriti nel bilancio della Provincia per i prossimi esercizi e con una nuova e diffusa campagna di informazione rivolta ai cittadini, alle associazioni, agli enti ed alle aziende; 2. a promuovere il riconoscimento della figura professionale di “Educatore e formatore ambientale”, così da qualificare il ruolo degli operatori della Rete individuando le soluzioni contrattuali più adeguate per assicurare continuità e qualità alle prestazioni professionali offerte dagli operatori della Rete. Cons. prov. dott. Roberto Bombarda |
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