Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 17 gennaio 2005 Anche quest’anno e come previsto da più parti, il periodo invernale coincide con sempre più frequenti allarmi per l’inquinamento atmosferico causato dal superamento dei limiti normativi concernenti in particolare le concentrazioni di PM10 e di biossido di azoto (NO2). Principali imputati di queste situazioni sono il traffico automobilistico e gli impianti di riscaldamento. Per gli impianti di riscaldamento molto è stato fatto: in particolare l’estensione della rete di distribuzione del metano ha consentito di sostituire buona parte degli impianti sia civili che industriali alimentati da nafta e gasolio, al tempo stesso cospicui finanziamenti provinciali hanno consentito di migliorare la resa della caldaie, l’isolamento termico degli edifici, l’utilizzo di fonti energetiche alternative, ecc. Per quanto riguarda il traffico automobilistico invece poco è stato fatto ed il suo continuo aumento non fa che aggravare ulteriormente l’inquinamento atmosferico, problema che non interessa soltanto la stagione fredda. Eppure molto possiamo fare per rendere la nostra mobilità più leggera e sostenibile: usare la bicicletta e privilegiare il trasporto pubblico per esempio, introdurre forme di car sharing e car pooling, oppure usare carburanti meno inquinanti. Bicicletta e trasporto pubblico, sono forme di mobilità sostenibile legate alla sensibilità personale che è oggi ancora molto limitata; car sharing e car pooling sono limitati oltre che alla disponibilità dei servizi anche da profonde abitudini difficili da controvertire; per quanto riguarda i carburanti molto si potrebbe fare e con poco, anzi con meno! In attesa del tanto decantato e sospirato idrogeno, per il quale saranno necessari ancora molti anni prima di una sua diffusione capillare, esiste già oggi un carburante meno inquinante e più economico: il metano. Il metano, detto gas naturale, è da decenni impiegato nei normali motori a benzina senza problemi per le autovetture e con grandi vantaggi per l’ambiente. I veicoli alimentati a metano producono emissioni di CO2 inferiori del 30% rispetto al gasolio, del 22% rispetto alle benzine e del 12% rispetto al Gpl. Dai gas di scarico di combustione del metano sono assenti il benzene, il piombo e gli Ipa (idrocarburi policiclici aromatici). È completamente assente inoltre il particolato, la polvere killer che da più parti si indica come la vera responsabile di molte malattie polmonari. Proprio per questo i veicoli alimentati a metano sono esenti dai blocchi del traffico introdotti dalle amministrazioni comunali e provinciali come misura per migliorare la qualità dell’aria. Il Piano provinciale sulla qualità dell’aria prevede nell’arco di tre anni limiti pesanti alla circolazione dei vecchi veicoli benzina e diesel (EURO 0 e EURO 1). Questo pone problemi concreti a chi deve pensare alla sostituzione del veicolo. Il metano può essere una soluzione, perché con una spesa limitata (circa 1000/1500 euro) è possibile montare un impianto di alimentazione a metano sui veicoli a benzina. Nonostante gli innumerevoli vantaggi però, i veicoli alimentati a metano sono un numero assolutamente esiguo rispetto ai veicoli circolanti. In Italia circolano circa 400.000 veicoli alimentati a metano senza contare i mezzi delle aziende di trasporto pubblico locale e delle pubbliche amministrazioni. A frenarne la diffusione sono vari fattori, tra questi sicuramente la limitata rete distributiva che ha dei vincoli tecnici rigidi. Nella nostra regione ci sono solo tre distributori di metano collocati sull’asta dell’Adige (Bolzano, Trento e Rovereto) ed uno di nuova apertura a Borgo Valsugana. Un numero assolutamente insufficiente se pensiamo alla sua diffusione come una risposta al problema dell’inquinamento atmosferico. La realizzazione di impianti di distribuzione del metano in Trentino costituisce quindi un obbiettivo imprescindibile per rispondere alle esigenze dei residenti interessati a questo tipo di carburante. Senza dimenticare il movimento turistico e gli automezzi degli enti pubblici per l’acquisto dei quali esiste anche un contributo statale. Esiste però un ulteriore problema alla realizzazione di impianti di distribuzione del metano ed è lo scarso interesse dei gestori privati verso questo servizio. Per questo è importante che l’Amministrazione provinciale, considerando questo servizio come necessario per il proprio territorio, stimoli le società che distribuiscono il metano per usi civili ed industriali ad intervenire per promuovere la realizzazione di punti di distribuzione del metano per autotrazione. Al tempo stesso è necessario che la PAT fissi gli incentivi per i cittadini che intendono trasformare il proprio veicolo a metano o che intendono acquistarne uno di nuovo alimentato a metano, o comunque dotati di propulsori che rispondono ai limiti Euro 4 e a bassa emissione, come ad esempio nel caso di un nuova auto prodotta da una nota casa giapponese. Premesso quanto sopra, il Consiglio provinciale di Trento impegna la Giunta provinciale affinché: 1. in ottemperanza agli impegni assunti con il Piano Provinciale Antinquinamento, in ogni ambito territoriale del Trentino raggiunto dalla rete di distribuzione del metano, venga realizzato un distributore di gas metano per autotrazione entro il 2007, anno di scadenza del piano triennale antinquinamento; 2. siano definiti gli incentivi ed i contributi da erogare per l’acquisto di veicoli alimentati a metano e che i suddetti contributi ed incentivi siano erogati anche a favore di chi installa sul proprio autoveicolo un impianto di alimentazione a metano, ovvero acquisiti veicoli Euro 4 a bassa emissione. 3. gli automezzi per il trasporto pubblico corrispondano ai più moderni standard antinquinamento e che, non appena vengano realizzati nuovi distributori di gas metano, anche i veicoli pubblici circolanti in quella zona siano immediatamente sostituiti con mezzi di trasporto adeguati all’utilizzo di questo carburante. Cons. prov. Roberto Bombarda
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