Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 4 aprile 2008 L’organo ufficiale di informazione del Club Alpino Italiano – “Lo Scarpone” – nel numero di aprile (pag.19) annuncia l’avvenuta operatività presso l’ospedale di Aosta del “primo ambulatorio di medicina di montagna del Servizio sanitario nazionale. “Vi si accede – scrive Oriana Pecchio – previa prenotazione, con un’impegnativa mutualistica del proprio medico curante recante la dicitura: visita di medicina di montagna”. Si tratta di un esempio di medicina concreta rivolta a chi in montagna risiede, lavora e fa dello sport, come ha dichiarato l’assessore regionale alla Sanità, Fosson. Il progetto è stato sostenuto, oltre che dalla Regione, anche dall’Usl di Aosta, dalla Fondazione “Montagna sicura” e dall’Ecole nazionale du ski e d’alpinisme di Chamonix (Ensa). Tutti i componenti dell’equipe medica appartengono al Soccorso alpino valdostano e sono stati specificamente formati nella prevenzione, diagnosi e terapia delle patologie in ambiente montano. Come riferisce l’articolo “il target è molto ampio: l’ambulatorio è a disposizione non solo dei professionisti della montagna, come le guide alpine e gli operatori del soccorso alpino, gli alpinisti d’elite e coloro che praticano attività sportive in alta quota (come la corsa in montagna), ma anche di tutti coloro che frequentano l’alta montagna per motivi turistici o che, non atleti, devono recarsi in alta quota per lavoro (per esempio per installazioni tecniche in alta quota in paesi europei ed extraeuropei)”. Premesso che in Trentino vivono ed operano centinaia di professionisti della montagna e migliaia di praticanti sport in alta quota, oltre alle migliaia di frequentatori delle montagne e del patrimonio alpinistico, potrebbe essere interessante anche nella nostra provincia istituire – sul modello adottato da Aosta - un apposito ambulatorio medico, dove possano operare medici particolarmente qualificati e formati anche nelle discipline del soccorso alpino. Questo potrebbe avvenire tramite il coinvolgimento dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, del Soccorso alpino e più in generale del comparto della Protezione civile, dei collegi professionali delle guide alpine e dei maestri di sci, della SAT e delle altre federazioni/associazioni sportive impegnate nell’attività in montagna. Va peraltro aggiunto che in Trentino opera anche il Centro Interuniversitario di Ricerca in Bioingegneria e Scienze Motorie (CeBiSM): nato come evoluzione dell'ECUS (Centro Interuniversitario Europeo per le Scienze Sportive), istituito nel 1995 dalle Università di Brescia, Trento e Verona, alle quali si è aggiunta nel 2005 l'Università di Udine, con l’obiettivo di svolgere attività di formazione e di ricerca in settori delle Tecnologie Biomediche, con particolare attenzione allo sviluppo di temi che trovino vantaggio dalla stretta collaborazione tra ricercatori che operano nei settori della Chimica, della Fisica e dell'Ingegneria da un lato, e della Biologia e Medicina dall'altro. Tutto ciò premesso il Consiglio impegna la Giunta provinciale 1. a promuovere l’istituzione di un ambulatorio di medicina di montagna rivolto a coloro che vivono o che frequentano la montagna per professione, sport o turismo. Cons. prov. dott. Roberto Bombarda
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