Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 19 gennaio 2010 Premesso che: - La Valsugana si è ritrovata, nel volgere di pochi mesi, al centro di una emergenza ambientale senza precedenti. La discarica di Monte Zaccon, unita alla vicenda Acciaierie di Borgo Valsugana ed al fallimento dell’impianto di biocompostaggio di Campiello di Levico, sono l’emblema della fragilità del territorio alpino a fronte di un modello di sviluppo obsoleto ed incompatibile. - Eppure questa valle – lo dimostra il costante trend di crescita sociale ed economica degli ultimi trent’anni – ha enormi potenzialità non completamente sfruttate che le derivano da vasti territori in buon stato di conservazione, ingenti risorse idriche, con i laghi di Levico e Caldonazzo, il fiume Brenta, biotopi e numerosi torrenti oltre un consistente patrimonio forestale. - Gli effetti dell’emergenza ambientale si sono fatti sentire immediatamente sia sul piano sociale, aumentando la preoccupazione nella popolazione costretta a convivere con livelli di inquinamento allarmanti, sia su quello economico-produttivo, con l’emergere di allarmi sulla qualità delle produzioni agricole locali e probabilmente ne risentirà anche il settore turistico. - Nessuno si illude, ovviamente, che da questa emergenza si possa uscire in pochi mesi, tuttavia si registra una generale aspettativa, sia da parte della popolazione, sia da parte degli amministratori più accorti per una radicale inversione di tendenza, intervenendo sia con misure urgenti per il monitoraggio e la bonifica del territorio, sia per verificare la sostenibilità ambientale delle attività produttive in essere, in primis attraverso la riconversione produttiva delle attività incompatibili ed una più accorta gestione delle attività minerarie/estrattive: dall’industria del porfido alle cave. - Sotto questo profilo appare evidente che l’attività delle Acciaierie di Borgo Valsugana è poco compatibile con gli obiettivi di risanamento ambientale e che sia urgente studiare ed attuare anche interventi di riconversione produttiva per salvaguardare i livelli occupazionali. - La Valsugana soffre anche per gli alti livelli di traffico automobilistico, un problema che non può tuttavia essere risolto “scaricandolo” su altri territorio (come vorrebbero i fautori della Valdastico), ma va affrontato con credibili politiche di riduzioni del traffico privato a favore di quello pubblico, incrementando la capacità e la frequenza delle corse sulla ferrovia della Valsugana e migliorando il raccordo fra i centri abitati e la ferrovia. - La Valsugana merita oggi una “compensazione” rispetto ai danni subiti. Tutto ciò premesso il Consiglio provinciale impegna la Giunta provinciale a: - studiare e farsi parte attiva, insieme con gli enti locali e le parti sociali, nella ricerca si soluzioni che a tempi brevi consentano di prospettare una riconversione produttiva delle Acciaierie di Borgo, con il duplice obiettivo di salvaguardare la salute e l’incolumità pubblica, i livelli occupazionali e la compatibilità delle nuove attività con le caratteristiche ambientali del territorio circostante e con le attività economiche che vi si svolgono, dal turismo all’agricoltura; - bonificare tutti i luoghi, Monte Zaccon compreso, nei quali sono stati conferiti materiali non idonei e dove sono stati rilevati fenomeni di inquinamento; - promuovere, al termine del monitoraggio straordinario, una campagna permanente di analisi sulle caratteristiche ambientali della valle, coinvolgendo nelle fasi di divulgazione dei risultati gli enti locali, le associazioni e la popolazione residente; - promuovere e finanziare un nuovo “Patto per lo sviluppo” in grado di far uscire la Valsugana a testa alta da questa situazione, conferendole una qualità ambientale effettiva, una nuova immagine, una rinnovata capacità di attrazione per imprese e turisti; - potenziare il sistema del trasporto pubblico in particolare attraverso nuovi investimenti sulla ferrovia e, conseguentemente, adottare misure che disincentivino il traffico privato e quello di attraversamento (ad esempio con “pedaggi” sul tratto trentino della superstrada della Valsugana, sempre più simile ad una vera e propria autostrada). Cons. Roberto Bombarda |
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