Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 8 agosto 2008 Il Doss Destor, il più importante dosso di Volano, attuale parco comunale caratterizzato dalla presenza di una torre costruita sulla sommità è stato testimone di una frequentazione umana che risale ad almeno 4 mila anni fa. Quest’area è ancora oggi molto importante per la popolazione di Volano, tanto che negli scorsi anni è stata oggetto di “ripristino e valorizzazione” con l’intervento della Provincia. Ora l’Amministrazione comunale vuole agevolare una ulteriore frequentazione con la costruzione di un apposito edificio che possa fungere da punto di incontro anche per le associazioni ed i gruppi giovanili. L’edificio dovrebbe essere realizzato dalla locale sezione cacciatori, con il contributo a totale carico del Comune. Tra le funzioni che la sezione dell’associazione venatoria vorrebbe assumere vi è quella di “educazione ambientale”, ben sapendo che molti cittadini che non condividono la passione per la caccia sono contrari al fatto che l’educazione ambientale possa essere divulgata dai cacciatori. Ma quel che più preoccupa molti cittadini è che il dosso costituisce un’area di controllo archeologico, per la quale il regolamento edilizio comunale prevede l’informazione della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Provincia preventivo ad ogni intervento che possa alterarne le caratteristiche. E che nella stessa area soggetta a vincolo di “verde pubblico e parco urbano”, area di indubbio pregio paesaggistico ed ambientale, sarebbe vietato l’abbattimento di alberi, di siepi e di elementi naturalistici. In entrambi i casi dunque, tutela archeologica e tutela ambientale, l’opera prevista dal Comune – e le funzioni di intrattenimento che si propone di favorire - mal si concilierebbe con le caratteristiche del dosso. si interroga il Presidente della Provincia per sapere 1. se la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Provincia sia stata informata delle intenzioni del Comune di Volano e quale parere abbia espresso in proposito; 2. se ritiene che prima di realizzare una qualunque opera, sia pure di modeste dimensioni, sia opportuno avviare una nuova campagna di studi al fine di evitare di pregiudicare un’area di potenziale interesse archeologico; 3. se ritiene che la tutela del paesaggio che così forte caratterizzazione ha trovato nel nuovo Piano Urbanistico Provinciale possa essere disattesa dagli interventi progettati. Cons. prov. Roberto Bombarda |
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