Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 5 novembre 2004 Negli ultimi giorni alcuni cittadini di Trento hanno ricevuto una telefonata da una società di sondaggi, attraverso la quale è stato sottoposto loro un questionario con alcune domande relative al grado di soddisfazione-insoddisfazione rispetto al governo del Trentino e del capoluogo. Al fianco di domande del tipo “che voto darebbe al presidente Dellai” e “che voto darebbe al sindaco Pacher”, i cittadini si sono sentiti porre anche domande del genere “preferisce un aumento della tariffa sullo smaltimento dei rifiuti oppure la costruzione del termovalorizzatore?” All’obiezione posta dall’intervistato, che esisterebbe anche una terza via, ovvero il riciclo ed il recupero, l’intervistatrice ha ammesso che non erano previste dal questionario soluzioni alternative. Dietro alla formulazione letterale – ed in mezzo a tante domande “innocue” - vi sarebbe dunque una sorta di sondaggio pro-contro il termovalorizzatore. L’intervistatrice avrebbe comunque offerto la disponibilità – bontà sua - ad evidenziare l’esistenza di ipotesi alternative al committente dell’indagine. Imbarazzante infine una domanda relativa alla frequenza dell’intervistato alle funzioni religiose. Al che sorge spontaneo pensare: “Che c’azzecca l’inceneritore con il numero delle sante messe?”. Poiché su pressione di alcuni intervistati l’intervistatrice telefonica avrebbe ammesso che il committente sarebbe la Provincia, lo scrivente Consigliere provinciale interroga la Giunta provinciale per sapere: 1. se la Provincia Autonoma di Trento abbia commissionato ad una società esterna un’indagine telefonica rivolta alla cittadinanza di Trento; 2. in caso affermativo, quale Assessorato – o Dipartimento, o Servizio – ne sia il committente formale e per quali motivi sia stata promossa l’indagine; chi sia il redattore materiale delle domande poste alla cittadinanza di Trento, ovvero quali indicazioni abbia fornito la PAT alla società incaricata; che costo abbia previsto la PAT per la realizzazione dell’indagine telefonica e su quali capitoli di spesa sia stata imputata; 3. in caso negativo, se la Provincia sia a conoscenza di quale soggetto possa aver attivato una simile indagine. Ai sensi del regolamento si chiede risposta scritta entro 15 giorni. Cons. dott. Roberto Bombarda
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