Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 18 maggio 2009 Aveva suscitato in me qualche perplessità la decisione di destinare cospicui finanziamenti dal Trentino alla Regione Veneto per sostenere lo sviluppo dei comuni confinanti, soprattutto perché la convenzione non coinvolge minimamente la provincia di Trento nella valutazione dell’utilità reciproca delle opere eventualmente finanziate. Tuttavia se tale “elargizione” doveva servire ad allentare la pressione della vicina Regione Veneto – governata dal centro-destra – che attribuiva alla ricca dotazione finanziaria del Trentino la causa delle numerose richieste di modifica dei confini e di aggregazione al Trentino di comuni veneti, ed arginare così in qualche modo la “fuga dal Veneto”, poteva anche essere accettato. Il fondo così costituito, a quanto mi risulta, avrebbe dovuto essere impiegato per progetti inerenti lo sviluppo locale, la sanità, la cultura, l’alta formazione, l’istruzione e la formazione, le infrastrutture e le reti di trasporto. Ricevo tuttavia una segnalazione che mi fa sorgere ulteriori e fondati dubbi sulla reale utilità del fondo e, soprattutto, sull’utilità di queste risorse per lo sviluppo sostenibile dei comuni di montagna del Veneto, confinanti con il Trentino. Secondo questa informazione il Comune di Enego avrebbe ricevuto un contributo di circa 3,5 milioni di euro per finanziare un progetto, denominato “Iniziativa per la valorizzazione turistica, ambientale e naturalistica dell'area transfrontaliera della 'Piana Marcesina'”, che prevede come fulcro principale la realizzazione di ben 900 parcheggi (per un totale di 12.000 m²) ed alcune aree ristoro in un'area di pregio naturalistico indiscutibile. Infatti, sebbene parte degli stalli siano collocati in Val Maron, un'area già edificata e non sottoposta a vincoli, la maggior parte dell'intervento si realizzerebbe su un'area S.I.C. (sito di interesse comunitario) collocata oltre i 1300 metri di quota s. l. m.. La zona interessata dall’intervento è in gran parte innevata per lunghi periodi durante l’anno, è già sufficientemente dotata di luoghi di sosta, tenuto conto dei reali flussi di traffico (attuali ed attesi) e per la morfologia dei luoghi ed il loro pregio naturalistico non ha alcun senso realizzare opere che incrementino l’acceso di autoveicoli proprio perché il maggior pregio dell’area – e quindi anche le sue reali potenzialità quale risorsa per l’industria turistica locale – stanno proprio nella conservazione della sua integrità naturalistica. Tanto premesso interrogo il presidente della Giunta provinciale per sapere: 1. Se sia a conoscenza dei fatti segnalati in premessa e se la Provincia autonoma di Trento sia stata richiesta di un parere o di qualche valutazione in merito, quantomeno sotto il profilo della compatibilità del progetto – autonomamente predisposto dal Comune di Enego – con le finalità del Fondo di cui trattasi; 2. se non ritenga inopportuno che le risorse messe a disposizione dalla provincia di Trento per migliorare le condizioni di vivibilità dei comuni veneti confinanti con il Trentino siano in realtà impiegate per opere pubbliche inutili e che non hanno alcuna reale possibilità di incidere sullo sviluppo sostenibile di quelle aree. Cons. Roberto Bombarda |
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