Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 13 giugno 2007 Nei mesi scorsi hanno preso il via, non senza polemiche, i lavori per la realizzazione di una serie di nuovi impianti di risalita, con annesse piste da discesa in un’area del territorio veneto adiacente al Trentino, Val delle Lanze, confinante in particolare con il territorio del Comune di Folgaria. Negli intenti dei promotori, che dalle segnalazioni forniteci da cittadini ed associazioni e da sopralluoghi sul campo non sembrano aver tenuto in debito conto le caratteristiche ambientali, paesaggistiche e storico-monumentali, legate anche ai resti di manufatti ed opere risalenti alla prima Guerra Mondiale, si tratterebbe del primo tassello di un nuovo carosello sci-impiantistico tra Folgaria (Trentino) e Lastebasse (Veneto). Abbiamo già avuto modo di occuparci a più riprese di questo tema, valutando in termini estremamente negativi l’ottusità con la quale l’amministrazione e gli operatori locali si ostinano a voler distruggere un’area di gran pregio per svenderla alla speculazione immobiliare, con grave danno per l’intera comunità locale e grave pregiudizio per lo sviluppo di attività eco-sostenibili che possano garantire vivibilità e reddito anche alle future generazioni. Le quote alle quali le opere sono o dovrebbero essere eseguite, la morfologia del territorio, la scarsa disponibilità di acqua suggerirebbero ben altri investimenti che non la realizzazione di piste ed impianti. Questi rischieranno la bancarotta se non saranno sostenuti con ingenti denari pubblici sia nella fase di realizzazione che durante la loro vita gestionale, tanto da rendere a tutti evidente che solo l’ingente cementificazione delle aree limitrofe al nuovo sistema – leggasi nuove edificazioni a carattere speculativo – potrebbero rendere in qualche modo sostenibile dal punto di vista economico l’intera operazione. Al momento, ciò che interessa conoscere è quali siano le previsioni urbanistiche del nuovo PUP nelle aree del territorio trentino che potrebbero essere interessate dalle nuove piste e dai nuovi impianti e se in dette aree siano stati svolti, con la precisione del caso, tutti gli accertamenti tecnico-scientifici volti ad assicurare che nel caso di lavori di approntamento di impianti e piste non siano pregiudicati resti storico-monumentali (o risalenti ad epoche precedenti), nonché siti od habitat di specie che a quanto ci risulta sarebbero presenti in loco e la cui tutela è considerata di interesse prioritario dalle direttive europee o da altre norme internazionali, nazionali o provinciali. Premesso che un collegamento di questo tipo potrebbe risultare dannoso per il sistema economico trentino e locale – è lapalissiana la perdita di capacità attrattiva di Folgaria nei confronti di Lastebasse nel momento in cui saranno realizzate in Veneto nuove strutture per l’accoglienza - e potrebbe limitare fortemente le possibilità di sviluppo di nuove forme di turismo più attente alla salvaguardia dei valori del territorio, si interroga la Giunta provinciale per sapere 1. quali siano le previsioni del nuovo Piano Urbanistico Provinciale, nella prima adozione del novembre 2006, rispetto alle aree comprese tra il Passo Coe, Malga Val Orsara, Malga Pioverna Alta e Costa d’Agra confinanti con il Veneto; 2. se sono in corso od in previsione richieste di modifica alle attuali previsioni urbanistiche; 3. se sono stati presentati progetti o se sono in corso valutazioni per l’autorizzazione alla costruzione di nuove opere – impianti, piste, edifici di supporto, seconde case od altri – nelle aree citate al punto 1; 4. se gli Uffici della Provincia abbiano mai svolto indagini di carattere naturalistico o storico-culturale per rilevare la presenza, nell’area citata, di siti naturali e/o culturali ovvero di habitat o specie rilevanti ai fini delle direttive europee tali da suggerire di sottoporre questo territorio a maggiori vincoli di tutela; 5. se non ritenga doveroso, a fronte delle segnalazioni e degli allarmi evidenziati anche sulla stampa locale, promuovere una nuova campagna di studi sull’area; 6. quali provvedimenti sarebbe tenuta ad introdurre nel caso fosse accertata la presenza di siti, specie od habitat rilevanti ed in particolare se non ritenga necessario, per una forma di salvaguardia preventiva e nel rispetto del principio di precauzione, avviare la procedura per il riconoscimento di un nuovo SIC (Sito di importanza comunitaria) nell’area interessata con il contestuale avvio di tutte le iniziative di propria competenza per tutelare l’area in attesa del suo inserimento tra le aree protette della Rete Natura 2000; 7. quali provvedimenti e quali sanzioni potrebbero gravare a carico del Comune e della Provincia nel caso siti, specie od habitat di interesse rilevante dal punto di vista naturalistico o storico-monumentale fossero distrutti o danneggiati nel corso dei lavori di costruzione dell’ipotizzato nuovo collegamento sciistico. Cons. prov. dott. Roberto Bombarda |
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