Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 28 maggio 2007 I diritti degli animali troveranno finalmente riscontro, anche in Trentino, in una legge, presentata dal consigliere provinciale verde Bombarda ed illustrata dall’assessore Berasi. E’ l’ennesima proposta di legge che arriva in consiglio, a 16 anni dall’entrata in vigore della legge nazionale 281, ma questa volta sembra quella giusta. Le associazioni animaliste sono state coinvolte da Bombarda ed anche se c’è ancora qualche perplessità, il giudizio è positivo. «Tutela dei diritti degli animali» è il titolo del disegno di legge presentato dal consigliere provinciale dei Verdi Roberto Bombarda e dall’assessore provinciale Iva Berasi. Si tratta del primo progetto organico in materia, ha detto Bombarda, che cerca di portare il più possibile la visione degli animalisti, le cui associazioni hanno collaborato alla stesura del testo. Il disegno di legge si propone di far recepire alla Provincia i contenuti della Dichiarazione universale dei diritti degli animali proclamata dall’Unesco nel 1978: in particolare la «promozione della cura e della presenza nel proprio territorio degli animali quale elemento fondamentale e indispensabile dell’ambiente». Nelle finalità della legge si «riconosce alle specie animali il diritto ad un’esistenza compatibile con le proprie caratteristiche biologiche ed etologiche, individuando nella tutela degli animali uno strumento finalizzato al rispetto e alla tolleranza verso tutti gli esseri viventi, in particolare verso le specie più deboli». «L’approccio è quello di comprendere noi stessi tra gli animali», ha detto Bombarda. Tra le principali novità vi è l’istituzione del garante degli animali. Il disegno di legge definisce poi gli animali da compagnia, i doveri dei detentori, allevatori e commercianti di animali, il divieto di competizioni e spettacoli e il divieto di sperimentazioni. Si occupa di addestramenti e trasporti, di tutela dei gatti liberi, dei volatili ornamentali e degli animali da acquario, del soccorso agli animali feriti, del controllo dei colombi liberi, dei topi e degli altri animali infestanti, di attività e terapie (pet therapy), di guardie zoofile, di anagrafe felina, di accoglienza di animali in luoghi di villeggiatura, di fattorie didattiche e di inumazione e cimiteri per animali da compagnia. Le prime valutazioni su quest’impianto normativo sono prevalentemente positive, anche se da qualche associazione, come Lav (Lega antivivisezione) e Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali) resta l’esigenza, non ancora accolta dalla legge, di superare tra differenza nella tutela dei diritti tra animali d’affezione ed animali da reddito (vitelli, mucche, maiali). «Certamente un passo avanti», ha detto la responsabile della Lav Giusi Ferrari: «Anche se come sempre accade, le normative statali, le leggi specifiche già esistenti e la presenza di strutture cresciute attorno e dentro un modo sbagliato di considerare gli animali, frenano la possibilità di una legge ideale, che tenga conto dell’esigenza di estendere il concetto di pace e non violenza a tutti i viventi. Così la distinzione tra animali da affezione - è la conclusione di Giusi Ferrari - ed animali da reddito è purtroppo inespugnabile, e ciò è doloroso ed incomprensibile per una mentalità evoluta che si chiede come possa esistere una differenza nel diritto alla vita tra un cane ed un animale». Soddisfatta per l’iniziativa anche Almut Prettner, responsabile della Lega per la difesa del cane (130 iscritti ed oltre 30 collaboratori, che si occupano del canile di Trento), secondo la quale «finalmente arriverà uno strumento che consente di agire contro i maltrattamenti degli animali d’affezione». Il timore adesso è che il disegno di legge possa trasformarsi in un «fuoco di paglia». «L’assessore Bombarda, che ho conosciuto da poco» è la conclusione di Almut Prettner: «mi ha fatto un’ottima impressione, che lascia ben sperare per la protezione degli animali».
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ROBERTO
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