Marco Boato - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||
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Roma, 12 giugno 2002 LA CAMERA
in materia di flussi migratori è di particolare rilievo il problema delle quote relative all'ingresso di lavoratori stagionali extracomunitari; al di là dei provvedimenti del Governo che recentemente hanno elevato del 20 per cento il numero di ingressi disponibili nel 2002 per i settori dell'agricoltura e del turismo, permane un grave divario fra la domanda delle aziende interessate e le quote previste; che in alcune regioni, in primo luogo in Trentino-Alto Adige Sudtirol tale problema, se non affrontato con provvedimenti adeguati e tempestivi, rischia di determinare situazioni di forte crisi per la prossima stagione autunnale, in particolare nei settori della raccolta della frutta e vendemmia nelle province autonome di Trento e Bolzano; la richiesta complessiva di lavoratori stagionali delle province autonome di Trento e Bolzano equivale a quella di tutte le restanti regioni italiane; sotto questo profilo, in provincia di Trento si manifesta un diffuso malcontento dinanzi al fatto di dover decurtare del 35-40 per cento il numero di lavoratori che le aziende stimano necessari, senza che sia possibile sostituirli con manodopera locale o proveniente da altre regioni; analogamente, in provincia di Bolzano rispetto al contingente richiesto di 11.300 ingressi per lavoratori stagionali extracomunitari in agricoltura, solo 9.371 sono le autorizzazioni concesse e destinate al settore, con un divario pari a 2.000 lavoratori stagionali che è difficile poter individuare in un mercato del lavoro locale che presenta un tasso di disoccupazione dell'1,8 per cento; le organizzazioni di settore hanno evidenziato come il ricorso crescente, in assenza di manodopera italiana disponibile ad occupazioni a tempo determinato, a lavoratori extracomunitari, abbia consentito alle aziende interessate anche di sviluppare, nel tempo, rapporti positivi di cooperazione; nel contempo, le medesime organizzazioni rilevano come, in passato, una corretta politica di regolarizzazione dei rapporti di lavoro e una attenta valutazione delle esigenze delle imprese abbiano consentito di ridurre il fenomeno del lavoro sommerso, che in Trentino Alto-Adige Sudtirol è oggi problema assolutamente limitato; al contrario, scelte politiche in opposizione a tali politiche, ad avviso delle organizzazioni e delle imprese del settore, potrebbero rendere vani i risultati raggiunti in questi anni e produrre gravi conseguenze in futuro, non solo sotto il profilo economico, dinanzi ad un mancato congruo incremento del numero di autorizzazioni; il problema riguarda lavoratori extracomunitari che, nella quasi totalità, hanno già un'occupazione nei loro paesi di origine e ricercano, dunque, solo opportunità a tempo determinato di integrazione del loro reddito, senza possibilità e rischi di permanenza clandestina in Italia al termine del loro periodo di occupazione come lavoratori stagionali; appare, in fine, secondo le organizzazioni del settore, inutilmente vessatoria la disposizione che imporrebbe ai lavoratori stagionali extracomunitari impiegati l'uscita via terra dall'Italia esclusivamente attraverso la frontiera slovena -: impegna il Governo ad assumere le iniziative indispensabili, nei tempi opportuni, per ovviare ai problemi ed alla situazione di gravissimo disagio cui altrimenti sarebbe esposte le aziende e le organizzazioni del settore, con pesanti ripercussioni, non esclusivamente di ordine economico, per l'intero territorio della Regione Trentino Alto-Adige Sudtirol. Marco Boato
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MARCO BOATO |
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