Marco Boato - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||
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Trento, 5 settembre 2007 «Dellai si sta preoccupando troppo della Margherita e troppo poco dell’intera coalizione, che in consiglio è presente con sei forze politiche, ma è come una coalizione fantasma». Il deputato Marco Boato, presidente dei Verdi trentini, non ha apprezzato il fatto che il presidente della Provincia e leader della coalizione, nella sua intervista dell’altra sera su Tca abbia parlato della sua maggioranza – come del resto fa quasi sempre denuncia Boato - come se fosse formata solo da Ds e Margherita, mentre ci sono anche Verdi, Leali, Patt. «Il pluralismo della coalizione - sostiene Boato - rischia di essere cancellato e soffocato dall’egemonismo in negativo dello scontro tra Ds e Margherita. Ha ragione Dellai quando parla dell’inadeguatezza del processo per il Pd però io ricordo che se all’inizio del 2006 in occasione delle elezioni politiche si fosse dato corso al progetto del partito territoriale che avrebbe compreso anche Verdi e Patt ora non ci troveremmo in questa situazione che nuove tutti. Mi auguro, comunque, per tutti noi che si arrivi a una ricomposizione nei rapporti tra Margherita e Ds». Ma non basta. Il deputato ricorda: «I Verdi sono sempre stati leali con la coalizione ma troppo spesso questa lealtà e questa correttezza non sono state né riconosciute né valorizzate. È inconcepibile che il leader della coalizione sistematicamente ignori la pluralità di forze politiche di cui è composta la maggioranza». Boato definisce invece positivo il fatto che il presidente abbia escluso la volontà di presentare elle elezioni del 2008 una lista personale, una ipotesi che fino a pochi mesi fa invece sembrava nell’aria e che, secondo il presidente dei Verdi «sarebbe stata destabilizzante». Il problema più importante però oggi, secondo Boato, è «l’assenza di un progetto politico comune che riguardi l’intera coalizione, non solo Margherita e Ds, in vista delle elezioni». Come ultimo significativo elemento, Boato lancia l’allarme sulle elezioni comunali di novembre ad Avio e la crisi di Mori: «Si profilano tre candidature a sindaco nel centrosinistra ad Avio, se succede questo possiamo parlare di suicidio puro del centrosinistra, un cupio dissolvi che mi lascia sconcertato. Io avevo detto che si doveva correre ai ripari già dopo le comunali di Nago Torbole, Ala, Mori, Lavis e Rovereto e lo faccio anche ora prima che sia troppo tardi». «A Mori - conclude Boato - una crisi gestita malissimo e l’atteggiamento ondivago dei Ds, per non dire di peggio, ha portato a una situazione di sbando».
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MARCO BOATO |
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