Marco Boato - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||
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Roma, 29 gennaio 2003 PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boato. Ne ha facoltà. MARCO BOATO. Nel merito della proposta di legge mi richiamo non a ciò che ho già detto, ma a ciò che il relatore, Gianclaudio Bressa, ha detto lunedì in sede di discussione sulle linee generali ed ha scritto nel testo della relazione stampata. Per una volta, in pochissimi secondi, mi permetto di fare un riferimento di carattere personale (e forse altri colleghi in quest'aula hanno vissuto un'esperienza analoga). A me è capitato, dal 1987 al 1998, nell'arco di 11 anni, di accompagnare mia madre paralizzata, ma perfettamente lucida di mente, ogni volta al voto: sia alle elezioni politiche, sia alle elezioni comunali, provinciali, regionali, circoscrizionali, sia ai referendum nazionali e anche a quelli locali. Mia madre, come credo molte persone colpite da gravi infermità, sentiva la possibilità di esercitare il diritto di voto come un modo di essere ancora una cittadina di questo Stato, della propria città e della propria regione. Lo dico come testimonianza umana personale, perché ho vissuto quasi con solennità e con emozione ogni occasione in cui ho potuto accompagnarla al seggio ed assisterla, visto che era paralizzata, nell'esercizio del suo diritto di voto. Per questo, ringrazio i colleghi Giaretta e Ruzzante per aver assunto questa iniziativa legislativa e ringrazio anche il collega Bressa. Il fatto che questa proposta di legge potrà essere approvata (e diventerà definitiva, perché il Senato l'ha già approvata) con un consenso credo unanime da parte di questa Camera è un segno importante e positivo, al quale aggiungo il mio ed il nostro voto favorevole. |
MARCO BOATO |
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