Marco Boato - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||
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Trento, 22 luglio 2006 Marco Boato, deputato dei Verdi, la questione dell’inceneritore la conosce cosi bene da invertirne il problema. «Se fino a qualche tempo fa quella dell’inceneritore poteva apparire quasi come una scelta scontata e obbligata, adesso il problema andrebbe ridimensionato, un po’ ridotto, insomma». Parole e osservazioni che pronunciate da un Verde, un ambientalista insomma potrebbero in un primo tempo spiazzare. Ma ci pensa lo stesso Boato a chiarire il concetto: «Penso che si tenda a enfatizzare un po’ troppo la realtà trentina e il suo problema ambientale, In provincia, e qualcuno sicuramente se lo ricorderà, noi come Verdi, siamo stati i primi a porre il problema della raccolta differenziata — ricorda Boato — già con l’assessore all’Ambiente, Iva Berasi, in un periodo storico in cui la differenziata era ferma al 3%». Numeri che fanno pensare e riflettere se confrontati con quelli di oggi e soprattutto con una mentalità ambientalista decisamente più matura. «Questione inceneritore? Bè, anche qui occorrerebbe ricordare che se all’inizio si parlava di 300 mila tonnellate di rifiuti all’anno adesso ci aggiriamo su cifre del valore di 100 mila: senza dimenticarci che più si potenzierà la differenziata e meno si sentirà parlare di inceneritore». Sulla commissione ambientale programmata per il prossimo 27 luglio, Boato esprime soddisfazione («Giudico positivamente ogni tentativo di sedersi attorno a un tavolo e cercare democraticamente di risolvere la questione») ma subito smorza un certo facile entusiasmo, invitando a non destinare tutte le energie su una «normalissima e quasi di prassi audizione».
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MARCO BOATO |
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