NO
perché la Costituzione è un patrimonio comune del popolo italiano, che non può essere stravolto in modo irresponsabile e caotico.
NO
perché la Costituzione può essere riformata in singoli punti, in modo largamente condiviso, ma non può essere demolita in modo unilaterale.
NO
perché continuiamo a preferire la Costituzione di Degasperi, Calamandrei e Terracini, e di tanti altri padri costituenti di ogni orientamento, al pasticcio cucinato nella baita di Lorenzago e imposto dal ministro Calderoli al Parlamento solo “a colpi di maggioranza”.
NO
perché la controriforma del centro-destra impone un Primo Ministro onnipotente, privo di qualunque controllo democratico, un “premierato assoluto” senza contrappesi istituzionali.
NO
perché non vogliamo passare da una democrazia parlamentare a un presidenzialismo plebiscitario.
NO perché la controriforma del centro-destra provocherebbe la paralisi del potere legislativo, il Parlamento, e un suo totale depotenziamento a esclusivo vantaggio del potere esecutivo di una sola persona, il Primo Ministro.
NO
perché non vogliamo che il Presidente della Repubblica sia privato dei suoi principali poteri di garanzia costituzionale a vantaggio di un Primo Ministro onnipotente.
NO
perché, dietro il paravento della “devolution”, si aumentano la confusione e la sovrapposizione tra le competenze dello Stato e quelle delle Regioni, aumentando i conflitti inter-istituzionale.
NO
perché non vogliamo lo svuotamento del federalismo fiscale e il depotenziamento delle autonomie regionali e locali.
NO
perché non vogliamo la riduzione delle garanzie costituzionali e la politicizzazione della Corte Costituzionale, che è garante della costituzionalità delle leggi e dell'equilibrio tra i poteri della Repubblica.
|
Il referendum costituzionale del 25 – 26 giugno 2006 è stato promosso – in opposizione alla controriforma imposta a colpi di maggioranza dal centro-destra in Parlamento – dai deputati e dai senatori del centro-sinistra, da 15 Regioni e da oltre 800.000 cittadini, che hanno sottoscritto la richiesta. Ai sensi dell'art. 138 della Costituzione, questo tipo di referendum non ha bisogno di “quorum” di validità, qualunque sia la percentuale di partecipazione dei cittadini.
Noi invitiamo i cittadini a partecipare e a votare “NO”, per bloccare definitivamente la controriforma costituzionale del centro-destra, che in un colpo solo, e del tutto unilateralmente, pretende di cambiare ben 53 articoli della Costituzione, stravolgendone totalmente l'impianto originario. Nel corso dell'esame parlamentare, le uniche modifiche accolte, introdotte solo su richiesta del centro-sinistra, e di tutti i rappresentanti delle Regioni a statuto speciale, hanno riguardato le garanzie per le autonomie speciali.
Il Governo Prodi e la maggioranza attuale di centro-sinistra si sono già impegnati a riproporre tali garanzie nel corso di questa legislatura, ma in un contesto di riforma costituzionale frutto di un aperto e libero confronto parlamentare.
La Costituzione è l'eredità più importante e preziosa lasciataci dai padri costituenti, dopo la nascita della Repubblica il 2 giugno 1946. Riformarla è possibile, stravolgerla unilateralmente no. Per le future riforme, il centro sinistra si è impegnato pubblicamente a non imporre scelte unilaterali, ma a promuovere il dialogo ed il confronto parlamentare e a ricercare ampie convergenze tra tutte le forze politiche disponibili. |